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Il riso fa bene. Provatelo

3 Luglio 2019
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di Federica Piergiacomi

Al Teatro Elfo Puccini la commedia umana della contemporaneità

In questi giorni al Teatro Elfo Puccini di Milano è in scena con tre meravigliosi spettacoli una compagnia ormai molto conosciuta ma davvero particolare. “Carrozzeria Orfeo” riporta infatti a Milano “Cous Cous Klan” (che è stato in scena dal 17 al 21 giugno), “Animali da Bar” (in scena dal 24 al 28 giugno) e “Thanks for vasellina” (in scena dal 2 al 5 luglio).

Diplomati all’Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine, Massimiliano Setti e Gabriele Di Luca, insieme a Luisa Supino fondano la compagnia nel 2007. Sono autori, registi interpreti dei loro spettacoli e ne curano ogni aspetto. Loro stessi si definiscono:

“Carrozzeria Orfeo: un nome che nasce dalla contrapposizione di parole tra loro molto diverse. La concretezza di una carrozzeria e il simbolo dell’arte. La fatica del mestiere, il sacrificio e la manualità dell’artigiano, e allo stesso tempo la volontà di vivere un’esperienza onirica”.

Sono un teatro popolare nel senso più antico del termine: il loro intento è sempre stato quello di portare nuovo pubblico a teatro per rendere questo luogo nuovamente uno strumento della democrazia.

“Il nostro è un teatro che pensa allo spettatore fin dalla sua scrittura, con storie profondamente radicate nell’immaginario collettivo, che desiderano innescare riflessioni sul presente e indagare i nodi cruciali della nostra esistenza”.

Un teatro che rimane semplice, facilmente comprensibile, accessibile a tutti, divertente, a volte un po’ crudo, irriverente, talvolta impertinente e sfacciato, popolare, nel senso che è capace di arrivare a tutti senza per questo essere mai banale. Al contrario gli autori di “Carrozzeria Orfeo” sono capaci di portare all’interno di storie del tutto quotidiane e contemporanee una poesia e una forza difficili da descrivere, ma incredibili da vedere.

Spettacoli in cui non ci si annoia mai, si ride tanto, e a volta le lacrime possono risultare un po’ amare per il fatto che il tema trattato è sempre molto profondo e coinvolgente.

Il consiglio è di vederli tutti ma se foste obbligati a scegliere: “Thanks for Vaselina”.

“È la storia di esseri umani sconfitti e abbattuti. È un’inculata morbida, una violenza non esplicita”. 

Lo spettacolo racconta di  uomini annientati, sconfitti, falliti, reietti di una società che prima li ha illusi e poi tragicamente sfruttati. È un canto corale degli ultimi, degli esclusi, degli emarginati. I protagonisti sono tutti contemporaneamente vittime e carnefici.

In “Animali da bar” troviamo invece uno spaccato disincantato dell’umanità al bancone di un bar. Il ritmo dello spettacolo è vivace e frenetico, assistiamo ad un umorismo cinico e grottesco allo stesso tempo assolutamente politically incorrect che ci conferma che non c’è alcuna salvezza né possibilità di redenzione.

“Cous Cous Klan” ci interroga su come abbiamo fatto a trasformare il mondo in un così grande fallimento. Acqua privatizzata, ogni fonte d’acqua è controllata da forze armate. Un mondo in cui i ricchi vivono in zone recintate e i poveri al di fuori cercando di sopravvivere, lottando ogni giorno. Ma si parla anche di amore straziante, di abbandoni e di solitudine.

I temi presenti in questi spettacoli sono quelli che ognuno di noi può ritrovare in una qualsiasi delle sue giornate. La vera bellezza sta nel vedere come questi sono stati portati in scena e resi fruibili per il pubblico. Una compagnia che è l’essenza visiva della poesia.

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