di Carlo Schiavoni
“Il ratto dal serraglio” o meglio “Die Entfuehrung aus dem Serail” di Wolfgang Amadeus Mozart, nell’allestimento di Giorgio Strehler, ha segnato la storia degli ultimi decenni scaligeri. Vi debuttò nella stagione 1971-72 per tornarvi nella stagione del bicentenario e, da ultimo, nel 1995-96, segnando l’addio al teatro in musica di Wolfgang Sawallisch. E pensare che l’allestimento di Strehler per il Festival di Salisburgo 1965, dove accolto da un clamore straordinario, venne poi replicato, ad ogni estate, nel successivo decennio. Sul podio allora, come oggi alla Scala, Zubin Mehta. E’ un allestimento in cui Strehler gioca con le luci, ottenendo effetti di grande suggestione: i protagonisti, nei numeri cantati, ci appaiono in controluce, cosicchè ne vediamo le silhouettes; sono invece immersi nella luce durante i recitativi, che recano forte l’impronta della commedia dell’arte. Luciano Damiani concepì un’essenziale “macchina teatrale barocca”, come la definì Damiani stesso, che, a oltre mezzo secolo di distanza, mantiene intatta la sua suggestione.
Il sommo maestro Mehta rimane fedele all’ideale di un Mozart romantico, fatto di pienezza e cura del suono. In buca egli trova un’ orchestra scaligera in grado di assecondarlo al meglio. E’ di assoluto valore il cast in cui la Konstanze di Lenneke Ruiten colpisce per la padronanza tecnica con cui affronta i cimenti belcantistici di “ Martern aller Arten moegen meiner warten” ( Supplizi di ogni sorta m’attendano pure). Tuttavia il nostro senso critico ci induce ad annotare che avremmo preferito una cantante dal timbro più adamantino. Sabine Devielhe si dimostra una Blonde scenicamente spigliata e , quanto a padronanza della tecnica di canto, non ha nulla da invidiare alla protagonista, Lenneke Ruiten. Mauro Peter è un Belmonte di squisita fattura. La parte recitata di Selim è affidata a Cornelius Obonya, attore, e che attore, del Burgtheather di Vienna, la cui dizione trasforma il tedesco in musica. L’onore di sostenere il ruolo di Osmino è toccato a Tobias Kehrer. Ne fu interprete inarrivabile, dalla prima del 1972 all’ ultima ripresa nel 1995, Kurt Moll (1938-2017), che ebbe in dono la rara capacità di eccellere e nei ruoli tragici e nei ruoli comici.
- Una fotografia di Maximillian Schmitt, Pedrillo, e Tobias Kehrer, Osmin. (crediti fotografici: Teatro alla Scala).
- Una visione d’assieme in cui si riconoscono Cornelius Obonya quale Selim- e Lenneke Ruiten nei panni di Konstanze con il coro del Teatro alla Scala (crediti fotografici: Teatro alla Scala)
- Si ammira in questa fotografia, così come nella successiva, l’effetto delle ombre cinesi voluto da Luciano Damiani. E’ qui ritratta la Konstanze di Lenneke Ruiten. (crediti fotografici: Teatro alla Scala).
“Die Entfuehrung aus dem Serail” “Il ratto dal serraglio” di Wolfgang Amadeus Mozart. Teatro alla Scala dal 17 giugno al 1 luglio 2017. Direttore: Zubin Mehta; regia di: Giorgio Strehler; scene e costumi di: Luciano Damiani. Personaggi e interpreti:Selim: Cornelius Obonya; Konstanze: Lenneke Ruiten; Blonde: Sabine Devieilhe; Belmonte. Mauro Peter; Pedrillo. Maximilian Schmitt; Osmin: Tobias Kehrer; Servo muto: Marco Merlini.