di Carlo Schiavoni
Fu proprio “La Traviata” di Giuseppe Verdi , allestita dal Festival di Salisburgo nell’estate del 2005, a lanciare Anna Netrebko nell’empireo delle grandi interpreti di oggi del teatro in musica. A più di dieci anni da quel memorabile debutto, l’interprete ha maturato il personaggio di Violetta. Ne sortisce una Violetta drammatica, tragica sin dalle prime battute senza che abbiano a soffrire gli aspetti belcantistici. Anna Netrebko scolpisce, carismatica e magnetica, la “parola scenica” verdiana. Il pubblico ne rimane soggiogato, tributandole un’accoglienza trionfale. Dimentico di sé, il pubblico sembra quasi che non voglia abbandonare il teatro.
Canta nelle prime repliche Ailyne Perez, che si dimostra una Violetta corretta e dignitosa con le note tutte a posto. Al cospetto di un interprete di vaglia quale la Netrebko è, ogni confronto si fa improponibile. Francesco Meli è un Alfredo giovanile dal timbro luminoso e solare. Leo Nucci fa ricorso a tutto il suo alto mestiere nell’affrontare il ruolo di Giorgio Germont. Festeggiatissimo, e dal pubblico e dai professori d’orchestra, è anche il Maestro Nello Santi: conferisce all’orchestra inaudita intonazione e ricchezza di colori. Diresse l’ultima volta alla Scala una “Madama Butterfly” nel lontano 1971. E’ stato un “esilio” che finalmente ha avuto termine e che ha dell’incredibile se solo si pensa che egli è tra gli ultimi depositari della tradizione esecutiva italiana. Per questo ritorno sulle scene di “La Traviata”, il Teatro alla Scala ricorre ancora una volta all’allestimento di Liliana Cavani che Riccardo Muti tenne a battesimo nel 1990. E’ uno spettacolo di uno sfarzo demodè che tanto contrasta con il minimalismo oggi imperante sulle scene d’Europa.
“La Traviata” di Giuseppe Verdi; Teatro alla Scala dal 28 febbraio al 14 marzo 2017; Direttore: Nello Santi; regia di: Liliana Cavani; scene di: Dante Ferretti; costumi di: Gabriella Pescucci; personaggi e interpreti principali: Violetta Valery: Ailyn Perez, Anna Netrebko; Alfredo Germont: Francesco Meli; Giorgio Germont: Leo Nucci; Flora Bervoix: Chiara Isotton.
- Anna Netrebko nel primo atto di Traviata (crediti fotografici@Teatro alla Scala)
- Un’immagine del primo atto di Traviata: si riconoscono Anna Netrebko, interprete di Violetta, (seduta) e dietro di lei, Francesco Meli nei panni di Alfredo. (crediti fotografici@Teatro alla Scala)
- Anna Netrebko al termine di Traviata (crediti fotografici@Teatro alla Scala)
“La gazza ladra”, opera semiseria, di Gioacchino Rossini vide la luce proprio al Teatro alla Scala nel 1817. Vi ritornò a più riprese, e con cantanti del calibro di Filippo Galli e Giovanni Battista Rubini, fino al 1841. Poi “ La gazza ladra” scompare dalle scene e su di lei, alla Scala, cala inesorabile il silenzio per 176 anni. E’ dunque innegabile merito del direttore musicale, Riccardo Chailly, averla riportata in vita, tanto più che si tratta di “ un capolavoro assoluto”, secondo la definizione di Bruno Cagli. Il Maestro Chailly concerta da par suo, mettendone in risalto gli elementi dell’opera seria, così numerosi nel secondo atto. Nello stesso tempo la direzione è sorretta da una forte tensione narrativa. Basti dire che i cento minuti del primo atto scorrono in un attimo. Tra gli interpreti maschili dominano la scena Michele Pertusi ed Alex Esposito, nei ruoli del Podestà e di Fernando Villabella. Il tenorino Edgardo Rocha impersona Giannetto, il fidanzato di Ninetta. Rosa Feola, Ninetta appunto, esibisce tecnica sicura e doti d’attrice: si è trattato quindi di un felice debutto alla Scala. Tra i ruoli secondari, citeremo Serena Malfi nei panni del contadino Pippo, Teresa Iervolino quale Lucia, moglie di Fabrizio Vingradito, a cui ha dato voce Paolo Bordogna. Debutta alla Scala Gabriele Salvatores, firmando la regia. Diciamo subito che la regia è ispirata al rispetto del testo e della musica di Rossini, rifuggendo da qualsiasi attualizzazione. E’ questo il più grande complimento che possiamo rivolgere a un regista. In troppi teatri infatti l’idea di “Regietheather” è portata all’estremo, per cui regista e “Drammaturg” reinventano l’opera che sono chiamati a mettere in scena. Per Salvatores la gazza non è altro che “il caso, il destino, il gioco degli dei con gli uomini…Non si limiterà a rubare una posata, ma girerà sul palcoscenico indirizzando i cantanti, sempre non vista”. La interpreta un’incredibile acrobata, Francesca Alberti.
“La gazza ladra” di Gioacchino Rossini: Teatro alla Scala dal 12 aprile al 7 maggio 2017; direttore: Riccardo Chailly; regia di: Gabriele Salvatores; scene e costumi di: Gian Maurizio Fercioni; personaggi e interpreti principali: Ninetta: Rosa Feola; Giannetto: Edgardo Rocha; Fernando Villabella: Alex Esposito; Gottardo: Michele Pertusi.
- Una veduta d’assieme dell’allestimento curato da Gabriele Salvatores (crediti fotografici@Teatro alla Scala)
- Per Rosa Feola è stato un felice debutto al Teatro alla Scala. Alle sue spalle, la gazza acrobata di Francesca Alberti (crediti fotografici@Teatro alla Scala)
- Le marionette dei Colla durante la sinfonia dell’opera (crediti fotografici@Teatro alla Scala)