di Carlo Schiavoni
Nata a Ospedaletti in provincia d’Imperia, Elisa Balbo studia alla Bocconi a Milano laureandosi nel 2013 in Internationale economics and management e double degree in International management (Bocconi-Fudan University Shanghai), successivamente decide di intraprendere la carriera musicale andando a frequentare il biennio di canto al Conservatorio G.Verdi di Milano nella classe della maestra Cristina Rubin.
Nonostante la sua giovane età, il suo successo e la sua carriera stanno avendo una crescita inarrestabile riuscendo quindi ad imporsi a livello internazionale come una delle cantanti più interessanti della sua generazione. Al Teatro Comunale di Modena si è esibita sotto la direzione del Maestro Riccardo Muti, in una serie di brani verdiani per ricordare l’anniversario di Luciano Pavarotti, grande artista scomparso, a ottant’anni dalla sua nascita.
Nel 2016 partecipa ad un tour in Inghilterra a fianco di Andrea Bocelli. Nel 2017 è nuovamente sua ospite nel tour americano, esibendosi a Miami, Orlando e Atlanta, e ancora in Europa (Finlandia, Polonia e Romania) e infine in Giordania per un concerto di grande rilevanza internazionale nelle rovine romane di Jerash. Presso l’Arena di Verona canta come solista in diverse occasioni quali: “OperaPOP 2014” e “Opera on Ice 2013” e dove è tornata ad esibirsi il 6 settembre 2017 in occasione del Concerto in memoria di Luciano Pavarotti in diretta su Rai1. Si è esibita in molteplici Teatri e Sale da concerto Italiane quali:il Teatro La Fenice di Venezia, l’Auditorium Toscanini di Torino, il Ravenna Festival, il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro Filarmonico di Verona, e il Teatro Vittorio Emanuele di Messina, dove in quest’ultimo si è esibita nel ruolo di Mimì nella Bohème.
Il 31 dicembre dell’anno passato ha preso parte al Concerto di Capodanno presso la Budapest Pap Laszlo Arena, condividendo il palcoscenico con artisti famosi come: Ramon Vargas, Inva Mula e Zoltán Mága. Il Concerto è stato replicato il 6 gennaio presso il Konzerthaus di Vienna.
Ha cantato inoltre come solista in un tour in Giappone assieme all’Orchestra Sinfonica G. Rossini di Pesaro.
Sempre nel 2017 si è esibita nel “Maometto II” di Rossini al Festival di Wildbald e ne “La Traviata” in tournèe con il Teatro Comunale di Bologna a Tokyo. A questi sono seguiti altri due importanti debutti nei ruoli di Liu nella Turandot per l’inaugurazione della stagione del Teatro Comunale di Sassari e Hanna Glawari ne La Vedova Allegra per l’apertura della stagione invernale della Fondazione Arena di Verona al Teatro Filarmonico.
Nel 2018 prenderà parte ad un tour di concerti e opere in Cina e canterà nel “Così fan tutte” di Mozart presso il Teatro della Fortuna di Fano vicino a Pesaro.
È stata ospite regolare della trasmissione “Sabato In” su Rai Uno, dove si è esibita in una rubrica dedicata all’opera lirica condotta da Francesco Micheli.

(© Sergio Gonzalez)
Come ha vissuto il cambiamento di Università e di vita professionale dagli studi di economia alla Bocconi agli studi musicali del Conservatorio?
Gli studi economici e gli studi musicali hanno convissuto durante cinque anni della mia vita. Inizialmente avrei dovuto proseguire sulla prima strada e mi ero iscritta al Conservatorio di Milano rispolverando la mia passione per il canto che però vivevo come un hobby, una distrazione dalla “vita reale”. La vivevo con leggerezza e spontaneità, e senza neanche accorgermi è diventata parte di me, una parte a cui non avrei più potuto rinunciare. Così durante la laurea specialistica al momento di valutare la strada da prendere ho capito, dopo alcuni mesi tormentati, che avrei seguito il mio sogno di cantare in teatro per vivere di musica e arte. Non venendo da una famiglia di appassionati, non è stato subito facile accettare e capire questa mia “pazzia” senza riserve, ma i miei genitori sono delle persone meravigliose e hanno creduto ai miei sogni e hanno voluto vederli realizzarsi.
Come è nato il sodalizio lavorativo con Andrea Bocelli?
A me piace dire che spesso le cose belle della vita sono una successione di avvenimenti casuali e questo ne è una conferma. Una mattina del luglio 2016 stavo andando al mare e ricevo la telefonata da Virginio Fedeli, presidente di Atelier Musicale, che avendomi notata in alcune mie esibizioni, mi invita ad avviare una collaborazione con lui e Andrea Bocelli, a cominciare dallo UK Tour dell’autunno. All’inizio pensavo realmente fosse uno scherzo. Si sarebbe trattato di concerti nei palazzetti dello sport davanti a decine di migliaia di persone e non potevo credere che questi due giganti della musica avessero scelto proprio me. E invece era proprio vero. Così è cominciata una collaborazione molto felice che nel 2017 mi ha portato a esibirmi al suo fianco negli Stati Uniti, in numerosi stati europei e in Giordania. Per me è un onore condividere il palco con un grandissimo artista e portare con lui la lirica anche in luoghi meno tradizionali rispetto ai teatri. Mi sento parte di un’opera di divulgazione molto importante e sono onorata di vedere quanto il pubblico internazionale possa amare e apprezzare la centenaria tradizione musicale italiana. Il grande successo è eseguire brani non propriamente popolari e ricevere poi moltissimi messaggi degli spettatori, che spesso per la prima volta ascoltano musica lirica e che chiedono informazioni e mi dicono che dopo avermi ascoltata cominceranno ad andare in teatro.
Quali sono i compositori che preferisce cantare e perché?
Questa domanda è difficile perché varia secondo quello che sto studiando e cantando e alla mia sensibilità in un particolare periodo. Mi sembra spesso che ogni cosa che sto cantando al momento sia la cosa più bella mai scritta. Credo di avere una sensibilità piuttosto eclettica che mi porta ad apprezzare svariati repertori, dal barocco, al belcanto, a Verdi, a Puccini fino al Novecento passando per le tradizioni europee e non solo italiana. Potrei dire che al momento sto indirizzando la mia passione e il mio studio sul belcanto serio con molta attenzione a Rossini. Infatti, dopo averlo “scoperto” e iniziato a esplorare la scorsa estate con il bellissimo e difficilissimo ruolo di Anna Erisso nel Maometto Secondo, vorrei approfondire e specializzarmi nei suoi ruoli tragici. Ho scoperto che questo repertorio può educare la voce come nessun altro oltre che a permettermi di esprimere le morbidezze e le sfumature della mia voce e del mio sentire, senza tralasciare il divertimento e la soddisfazione di realizzare agilità di grande virtuosismo.
Sono anche amante appassionata della musica ottocentesca francese, in particolare Massenet e Gounod e tra i ruoli che sogno per il futuro ci sono Thaïs, Manon e la Juliette. Sono irresistibilmente attratta da questa musica quasi liquida, languida, dolce e sensuale. Inoltre credo che la mia voce sia piuttosto adatta a questo repertorio, come anche la mia anima artistica, e quindi spero di avere presto l’opportunità di cimentarmi in teatro in questo immenso e magico repertorio.
Come è stato cantare con artisti di rilevanza internazionale?
Dal mio ingresso in questo meraviglioso mondo musicale ho avuto il privilegio di conoscere e condividere il palcoscenico con artisti e persone eccezionali. Ho anche la fortuna di avere al mio fianco un’agenzia che crede molto in me e che da subito mi ha dato (e continua a dare) la possibilità di confrontarmi e osservare grandi colleghi e grandi Maestri che riescono realmente insegnare molto a un artista giovane, a partire dalla professionalità, la dedizione e anche l’umiltà che mettono nel mestiere anche dopo tanti anni. All’inizio mi sentivo certamente intimorita e cercavo di rubare qualche segreto restando però più in disparte. Ora invece, complice qualche esperienza in più e anche più sicurezza, mi diverto a fare domande e tenermi più vicina per poter godere appieno dei loro consigli e misurarmi con loro e con me stessa. Ho scoperto che molti grandi artisti amano condividere la loro esperienza e questo credo faccia molto bene all’arte.
Cantare in un teatro è molto diverso da cantare in televisione. Quali sono le principali diversità e analogie?
Penso che il cantare sia sempre cantare. Questo periodo storico in cui viviamo fornisce molteplici palcoscenici su cui cantare e come dicevo prima molti spazi non tradizionalmente legati all’opera lirica possono aiutarne la diffusione, perciò diventando molto importanti. Questo però non significa modificare il modo in cui si canta, perché in fondo bisogna sempre rimanere fedeli alla propria voce e le sue caratteristiche in tutti i contesti, per poterla rispettare e custodire. Chiaramente un’esibizione televisiva però è molto diversa da un’esibizione in teatro. Prima di tutto ricordiamoci che in teatro non c’è microfono e, sia che si parli di una rappresentazione operistica sia di un concerto, la concentrazione su tutti gli aspetti vocali e scenici è decisamente maggiore, sia per durata di tempo che per pressione psicologica. Infatti in teatro il pubblico è lì, vicino a te, lo senti respirare con te e seguire la musica e non si può mollare un attimo. Non ci sono pause, non si può rifare. È il mondo dove tutto è finto e nulla è falso: non si sgarra! La televisione in questo senso è più clemente, a meno che non sia per le riprese in diretta di un’opera o un concerto (se no ovviamente è come essere in teatro). Le esibizioni hanno tempi brevi, televisivi e spesso registrate in piccoli studi. La difficoltà sta nel non creare forzature nella voce date dalla presenza di microfoni e apparecchiature “strane” per un cantante lirico. E soprattutto bisogna ricordare la vicinanza delle telecamere che all’inizio a me creava un po’ di inquietudine…ma in fondo è molto divertente!
Oltre alla Cina e a Fano quali sono i suoi progetti per il 2018?
Ci sono molti progetti nell’aria per questo anno e proprio per questo dedicherò i primi mesi allo studio intensivo. Purtroppo la maggior parte non è ancora stata annunciata dagli enti e quindi non sono ancora autorizzata a fornire troppe informazioni…ma posso dire che visto che ricorre il centocinquantenario dalla morte di Rossini, sarà un anno dedicato in particolare a questo compositore. Inizierò con lo Stabat Mater con l’Orchestra G. Rossini di Pesaro e poi continuerò con altri titoli…quindi “stay tuned”!