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Io sono Carla Pellegrini

12 Giugno 2019
1.654 Views
di Guido M. Locati

Siamo lieti di segnalare al lettore il libro “Io sono Carla Pellegrini”, Storia della Galleria Milano e di tutto quello che mi è piaciuto fare, edito da a+mbookstore edizioni.
Il volume è un accorato omaggio a Carla Pellegrini, direttrice (dal 1965) della storica galleria Milano di Milano. È, in realtà, un libro – intervista, ottimamente curato dal professor Elio Grazioli, critico e storico dell’arte contemporanea. Il testo mescola sapientemente ricordi personali e “storici”, cioè per gli storici dell’arte. E l’intreccio di questi due livelli è uno dei pregi. Diciamo subito che il libro è fruibile anche da chi ha poca competenza in materia di arte moderna. Gli aneddoti e le curiosità si susseguono e la scrittura vivace e ricca di humour accompagna il lettore attraverso cinquant’anni di vita culturale milanese.

La protagonista è Carla, laurea alla Bocconi in Lingua e letteratura tedesca, poliglotta, gallerista eclettica e innovatrice. Un esempio? È stata praticamente la prima gallerista a far conoscere all’Italia gli artisti della Pop Art inglese in una memorabile mostra nel 1966. Pochi sanno, ricorda Carla, che la Pop inglese ha cominciato prima degli americani. Altra idea di assoluta originalità? I cataloghi della galleria, fino a metà degli anni Settanta, contenevano anche una grafica originale fatta dall’artista che esponeva. Ricorda Carla: “Avevo chiesto anche a Prantl per cortesia di farmene una. Aspetta, aspetta, arriva dopo due anni e mi dice: “Io non ho niente a che fare con la carta, ho rapporti solo con il marmo. Allora non ho voluto farti una carta e ti ho portato dei multiplini che ho fatto io. Sono i resti del marmo che io lavoro, per cui sono un’edizione di 99 esemplari, però sono uno diverso dall’altro”.
E ancora, tanta fotografia. “Fin dagli anni ’70. Non la faceva nessuno allora”. Precisa doverosamente Carla.

Insomma, il segreto di Carla Pellegrini è di aver sempre fatto ciò che voleva e, possiamo aggiungere, di essersi divertita un mondo a farlo. Non a caso il sottotitolo del libro è “Storia della Galleria Milano e di tutto quello che mi è piaciuto fare”. Racconta infatti, in più occasioni, di essere stata criticata perché non aveva una linea coerente. Non era una cosa accettabile allora. Le dicevano: “Non sei professional, perché vai un po’ a destra e un po’ a sinistra. Non si può fare così: una galleria deve avere una linea”. Lei rispondeva che veramente faceva quello che le andava, che le piaceva e che voleva approfondire. Le prime pagine del libro parlano soprattutto dei suoi ricordi personali, l’infanzia, gli studi e i primi lavori con l’artigianato indiano insieme a Dino Gentili, amico di Nenni e titolare della Cogis, società di scambio merci con l’India e la Cina. Tenero e struggente il ricordo di quello che sarebbe poi diventato suo marito Baldo, tanto innamorato quanto cagionevole di salute (fu colpito dal primo infarto a soli ventisei anni). Un giorno, racconta Carla, è salito da sua madre e le ha detto: “Signora, io la vorrei sposare” e lei gli ha risposto: “Sì, lei la sposerà ma tenga presente che mia figlia era poco seria già a 6 anni!” Lui me l’ha raccontato e e mi diceva: “Ma che cosa mai facevi a 6 anni?”.

Ed ecco pian piano scorrere  la ricchissima panoramica dell’arte contemporanea lunga quattro decenni. Gli anni ’60 e ’70, i più amati, fino agli anni più recenti, passando attraverso “quegli odiosi anni ’80 quando la gente ti telefonava: “Ce l’hai un taglio di Fontana rosso? È mio!”, senza vederlo. “Robe di una volgarità…”
A proposito di Fontana, Carla ci ricorda che era una persona generosissima con tutti gli artisti e ci racconta anche un’avventura divertente e triste vissuta proprio con lui. Si incontrarono a Venezia in occasione di una Biennale e decisero di fare il viaggio di ritorno insieme sulla macchina di Carla e con lei alla guida. Un’esperienza affascinante. All’altezza di Dalmine, Fontana le disse: “Senti, non ho mai fatto un viaggio così disteso e così beato, te fu un quader. Ti faccio un taglio rosso, ti va bene?” “Sì”… Mi telefona lui dopo un po’, il giorno in cui partivo con i bambini per andare in Grecia, tutta di fretta, e mi dice: “Uehi  tusa, il quader è pronto eh?”. E io: “Guarda adesso non posso venire a prenderlo, sto partendo” e non l’ho più avuto perchè quell’estate lui è morto.

Insomma, come scrive Grazioli nella prefazione: “La ragione delle sue scelte le è chiara e lo dice senza tanti misteri: conoscere persone particolari… e quando comincia l’attività della galleria, abbiamo seguito né più né meno l’elenco delle mostre, perché per Carla è l’elenco di tali persone.”
Buona lettura.

Autore: Carla Pellegrini

Titolo: “Io sono Carla Pellegrini. Storia della Galleria Milano e di tutto quello che mi è piaciuto fare”

a cura di: Elio Grazioli

editore: a+mbookstore edizioni, Milano, 2018

pagine: 188 pagine

prezzo: 20 euro

Acquistabile alla Galleria Milano e online su amazon.it, ibs.it, ebay.it

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