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L’Arminuta

di Silvia Celesti

L’arminuta in dialetto abruzzese significa la “ritornata”. Ed è da questo termine che prende il titolo il nuovo film di Giuseppe Bonito, adattamento del romanzo di Donatella Di Pietrantonio, vincitore di diversi premi tra cui il Campiello 2017 e tradotto in più di venticinque paesi.

La storia è appunto quella dell’arminuta, adolescente di cui non viene fatto il nome né nel romanzo, né nel film – la sua è una lotta alla ricerca di un’identità – costretta, contro la sua volontà, a fare ritorno nella famiglia d’origine, dopo essere stata informalmente adottata; siamo negli anni ’70 e ricordiamo che la legge sull’adozione arriverà in Italia nel 1983.

L’arminuta (interpretata da Sofia Fiore alla sua prima esperienza cinematografica) è una ragazzina di tredici anni dai tratti gentili e dai modi educati; sensibile e molto dotata intellettualmente; cresciuta in una famiglia benestante della borghesia cittadina. All’improvviso, per ragioni che inizialmente sfuggono allo spettatore, i genitori adottivi decidono di riportarla alla sua famiglia di nascita che vive in un casolare sperduto in mezzo alla campagna.

L’arminuta si ritrova a dover fare i conti con un ambiente rurale duro e retrogrado nel quale incontrerà la madre, una donna triste e cupa, il padre e i fratelli. Il suo sarà un impatto devastante reso ancor più ostile dall’antitesi di questi due poli opposti di cui l’arminuta si deve fare sintesi: da una parte una realtà iper protettiva fatta di attenzioni e premure, di sensazioni di sicurezza, calore e dolcezza… dall’altra un mondo arcaico, feroce e disincantato, dove non c’è spazio per l’esibizione delle emozioni, né per le buone maniere. Come si adatterà l’arminuta a questa situazione?

Sono tanti i temi affrontati da questa storia, tra cui quello dell’abbandono, dell’appartenenza, dell’emancipazione, dell’affido, della solitudine e della maternità. E poi si parla indiscutibilmente di Abruzzo, terra natia di Donatella Di Pietrantonio. Da notare che il film non è stato girato realmente in Abruzzo, ma in Lazio e questo perché l’Abruzzo non ha una Film Commission. Si è riacceso proprio da pochi mesi, grazie a L’Arminuta, il dibattito intorno a questa questione.

Il film, presentato alla Festa del Cinema di Roma, ha da subito riscosso il favore della critica ed è stato incluso nei diciotto film italiani che concorrono per la nomination agli Oscar.
Il regista Giuseppe Bonito (Figli, vincitore del Nastro d’Argento come miglior commedia) è riuscito a trasferire fedelmente le atmosfere del romanzo restituendo quella durezza ed essenzialità che rimanda, tra i vari riferimenti, all’estetica dell’Amica geniale.
Tra gli altri interpreti ricordiamo Fabrizio Ferracane, Carlotta De Leonardis, Vanessa Scalera, Elena Lietti.

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