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Les Olympiades (Paris 13th District)

di Arianna Di Perna

Presentato al Festival di Cannes (ecco tutti i film qui), Les Olympiades (Paris 13th District) è un film del 2021 di Jacques Audiard, un film in bianco e nero che segue le vicende sentimentali di tre personaggi sullo sfondo del quartiere cinese e multietnico, il 13° Arrondissement di Parigi. Il film è stato scritto dal regista insieme a Céline Sciamma e la Léa Mysius.

Les Olympiades racconta le storie di tre ragazze e un ragazzo in un quartiere multietnico, il tredicesimo arrondissement di Parigi; c’è Emilie (Lucie Zang), cinese di seconda generazione, Camille (Makita Samba) un ragazzo di colore e Nora (Noémie Merlant), la forestiera che ha lasciato Bordeaux e la sua storia di amore tossico per tentare la strada della grande città. Emilie ha un nuovo coinquilino Camille e tra loro scoppia la passione, ma lui non vuole impegnarsi perché deve concentrarsi sulla carriera universitaria… poi arriva Nora e tutto si rimette in gioco.

Le due registe in ascesa, Léa Mysius e la Céline Sciamma di Ritratto della ragazza in fiamme portano uno sguardo femminile, emotivo a dialoghi rubati alla vita, che fa di Les Olympiades il contrappunto europeo a tante commedie romantiche convenzionali. Viene messa in scena la leggerezza e la credibilità con cui viene rappresentato un viaggio di formazione personale sospeso tra il percorso universitario e l’ingresso nel mondo del lavoro. Il viaggio è soprattutto una scoperta del proprio eros verso la realizzazione della propria personalità sia in ambito fisico sia in ambito sentimentale. Fra confidenze e attrazioni raccontate senza inibizione, troviamo una trama senza giudizio morale né di genere che talvolta nasconde gelosia e la voglia di qualcosa in più. Il tutto raccontato con leggerezza e vivacità, con un’ironia e una vicinanza ai personaggi che prendono forma nello scoprirsi poco a poco.

Il film analizza il contesto sociologioco attuale e sottolinea alcune diversità con le generazioni precedenti. Amori non corrisposti, incontri fugaci, app di dating e futuro incerto, sono le indicazioni generali per la vita di un giovane d’oggi: dopo l’istruzione universitaria sono alla costante ricerca dell’occupazione giusta, che fa al caso loro, mettendoci mesi a volte anni per riuscire a realizzarsi e vivere una relazione stabile con un/una partner per un tempo possibilmente lungo. La maggior parte di loro ha un lavoro precario che li pervade completamente senza lasciare spazio all’amore avendo solo lo spazio per incontri occasionali e passabili, dove solo il soddisfacimento fisico conta. Le registe vogliono portare in scena la realtà dei tempi mostrando un certo avvicinamento alle pulsioni fisiche che però crescono, maturano e pian piano si trasformano in amore.

Il film, tratto liberamente dalla graphic novel dell’americano Adrian Tomine, illustratore del New Yorker, racconta la Parigi moderna e antica allo stesso tempo: tra il bianco e nero della fotografia e gli incontri, scontri con gli scorci più suggestivi della città, con corpi che si uniscono e conoscenze virtuali che poi diventano reali. Il quartiere 13th Arrondissement viene mostrato come una tela bianca che si crea, si scopre al di là delle apparenze, fatta di umanità, sentimenti ed emozioni di ragazzi in cerca sempre delle stesse cose: lavoro, amore e amicizia. Si oppone al pessimismo della realtà l’ottimismo del sentimento, associando al bianco e nero tutti i colori della speranza e dell’amore.
Il film cambia facilmente registro con momenti emozionali e momenti di pathos con colpi di scena che imboccano direzioni impreviste. Il minimalismo del regista rispetta il minimalismo di Tomine con la rappresentazione di storie comuni, il ritratto dei giovani d’oggi preciso e puntuale con una colonna sonora adeguata che dà alla trama le sembianze di un racconto di formazione esistenziale e completo.

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