di Isotta Giussani
Nell’ambito delle celebrazioni del Novecento italiano che Milano ha scelto di ricordare attraverso le sue mostre per tutto il 2018, il MUDEC – Museo delle Culture di Milano propone a partire dal 20 giugno un’esperienza artistica unica: “Modigliani Art Experience” è un affascinante racconto, ricostruito attraverso immagini, suoni, musiche, evocazioni e suggestioni, che ricomporrà davanti agli occhi del visitatore l’universo di Amedeo Modigliani pittore e scultore, e gli permetterà di proiettarsi nel contesto parigino di cui fu assoluto protagonista.
Modigliani Art Experience accompagnerà i visitatori del MUDEC-Museo delle Culture fino al 4 novembre 2018, e si propone come un vero e proprio excursus multisensoriale, arricchito da opere di confronto.

Portrait of Leopoldo Zborowski. 1918. Artistic avant-gardes. Oil on canvas. BRAZIL. Sao Paulo. Sao Paulo Museum of Art.
Il progetto allestito al MUDEC prevede una sala introduttiva, la “sala scrigno”, che ospiterà alcuni capolavori di arte primitiva africana e due ritratti di Modì, che permetteranno al visitatore di avere sott’occhio in un unico ambiente quei modelli artistici di arte primitiva che il genio livornese ebbe senz’altro a ispirazione per la sua arte.
Una vera e propria “experience room”, poi, introduce il visitatore nel mondo bohémien di Amedeo Modigliani, nella sua esistenza da esule livornese nella Montmartre e nella Montparnasse dei primi del Novecento.
Inoltre una ‘Infinity room’, ovvero una ‘Sala degli Specchi’, dove alcune delle opere più significative dell’artista si ripresenteranno agli occhi del visitatore in un gioco continuo di scomposizioni e rifrazioni, chiude il percorso multisensoriale, che non mancherà però di aprirsi con un più classico racconto sulla vita dell’artista e il contesto storico-sociale-culturale in cui situare la sua produzione.

Caryatid; Cariatide. Watercolour and pencil heightened with white on paper. Painted in 1913. 43.1 x 26.4cm.
La mostra ripercorre la vita dell’artista attraverso un racconto tematico, che, partendo da Livorno, narra le origini e la formazione di Modigliani in Italia (a Firenze e Venezia), approdando subito dopo nella Parigi degli inizi del XX secolo. La guerra, il trasferimento a Nizza e la prematura morte segnano la fine del racconto.
Attraverso questo filo cronologico la proiezione spiega il rapporto di Modigliani con la scultura e il suo incontro con Brancusi, il rapporto dell’artista con i suoi mecenati e mercanti, le amicizie con scrittori, artisti e letterati dell’epoca, i suoi amori (primo fra tutti quello con Jeanne Hébuterne).
Accanto però al filo cronologico è fondamentale sottolineare come il curatore della mostra, Francesco Poli, abbia individuato due influssi nel primitivismo del Maestro, che emergeranno dalla trama del video-racconto: un primitivismo di matrice etnica, riconducibile alle ricerche degli artisti d’avanguardia della Parigi di fine Ottocento e primi del Novecento, e un altro influsso derivante dai ‘primitivi’ italiani del ‘200/’300 e più in generale dai grandi classici della storia dell’arte italiana.
L’obiettivo è quindi duplice: emozionare e meravigliare il pubblico invitandolo ad approfondire la conoscenza di Modigliani, la comprensione dei suoi lavori e del contesto, la tecnica pittorica e scultorea e la lettura stilistica attraverso macro-ingrandimenti dei dettagli delle opere; ma anche svelare attraverso uno spazio espositivo classico come le forme d’arte – contemporanee e antiche – possano intersecarsi e influenzarsi reciprocamente, così come è successo per l’arte di Modigliani e il primitivismo.
Accanto all’arte di Modigliani sarà possibile ammirare anche le fotografie d’epoca sulla vita dell’artista con i suoi luoghi simbolo, i personaggi storici e i suoi amici, le sue amanti, i costumi, la moda di una Parigi in assoluto fermento artistico, lo stile bohémien di vita, la polemica antiborghese.
Completa l’esperienza una coinvolgente colonna sonora, filologicamente legata al periodo e alle esperienze di Modigliani e che ne influenzarono l’opera.