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Vista su Raiplay: “Manon Lescaut” di Giacomo Puccini dal Teatro alla Scala

11 Giugno 2020
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di Carlo Schiavoni

Tempo di coronavirus, tempo di chiusura dei teatri non solo in Italia ma in tutta Europa. E’stato tuttavia possibile rivivere gli spettacoli più significativi in streaming o come nel caso del Teatro alla Scala grazie a RAI 5 e a Raiplay.

Abbiamo così avuto l’occasione di assistere ad un ulteriore tassello dell’integrale di Giacomo Puccini che il maestro Riccardo Chailly ha in animo di dirigere per il Teatro di cui è direttore musicale, proponendo di ciascuna opera aspetti inediti e sconosciuti al grande pubblico. Parliamo di “Manon Lescaut”, andata in scena nell’aprile 2019. Si spiega così la scelta di Chailly di proporre il capolavoro di Puccini nella prima versione del 1893. Le differenze principali rispetto all’edizione definitiva risiedono nel finale primo, in cui è ripreso il tema dell’aria di des Grieux “Donna non vidi mai”, affidato questa volta non alla voce umana ma agli ottoni, e per la precisione ai tromboni, e nel postludio strumentale, di otto battute, di “Sola, perduta, abbandonata”. Ancora una volta si rivelano le doti di concertatore di Riccardo Chailly, ottenendo egli un suono suntuoso dall’orchestra scaligera. Un’autentica colonna del Teatro è il coro, istruita da Bruno Casoni.

La protagonista femminile: Maria José Siri (crediti fotografici: Teatro alla Scala)

La protagonista femminile, José Maria Siri, canta senz’altro benissimo; è tecnicamente irreprensibile ma non dimostra una spiccata personalità interpretativa. Si ha l’impressione che sia mancato un approfondimento interiore, musicale e teatrale del personaggio di Manon. Analoghe considerazioni faremo a proposito del partner maschile, Roberto Aronica, pur dotato di una considerevole messe di voce, quale Cavaliere des Grieux. Egli subentrò all’ultimo minuto in sostituzione di Marcelo Alvarez, a sua volta in condizioni non perfette di salute. Le note positive vengono allora dai ruoli di contorno: in particolare da Massimo Cavalletti e Carlo Lepore capaci di conferire la giusta dose di ambiguità a Lescaut e Geronte.
Il regista David Poutney sceglie di ambientare l’opera in una stazione ferroviaria di fine Ottocento, epoca di composizione della musica. Così il regista: “ La stazione ha finito per diventare il simbolo dello sconvolgimento sociale del XIX secolo: oltre ad essere il luogo dell’instabilità, dello spostamento e della caduta delle antiche certezze…., ha fornito l’immagine più distintiva della sessualità sfrenata: il treno che romba lanciato nel tunnel a tutto vapore!” L’immagine di sessualità la forniscono piuttosto le adolescenti in fiore che nel primo atto contorniano Manon e il suo Cavaliere. Qualche dubbio sulla riuscita dell’allestimento di David Pountney è dunque lecito nutrirlo. Hanno firmato le imponenti scene e gli eleganti costumi Leslie Travers e Marie-Jeanne Lecca.

Raiplay dal 2 aprile al 1 maggio 2020: Manon Lescaut di Giacomo Puccini; Direttore: Riccardo Chailly; regia di David Pountney, scene di Leslie Travers, costumi di Marie-Jeanne Lecca. Interpreti principali: Maria José Siri, Roberto Aronica, Massimo Cavalletti, Carlo Lepore. Teatro alla Scala, aprile 2019.

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